Vox Marmoris festival brings together light, sound and space in a blend of artistic media
PROGRAM SUMMER 2024
'By Day' 24 - 27 July
'By Night' 26 - 27 July from 9pm
Amnesia è un’installazione immersiva di Cristian Rizzuti, concepita come pittura performativa in sette tempi realizzata in collaborazione con il compositore Julián Álvarez.
Questo lavoro prosegue un aspetto importante dell’indagine poliedrica di Cristian Rizzuti, quello che lo vede da sempre impegnato a sperimentare modalità di materializzazione della luce nello spazio. In Amnesia la luce, a contatto con la materia della tela, si concretizza in colore, diventa tangibile.
La memoria è il soggetto del ritratto e prende vita e corpo su una grande tela circolare bianca, scandita in cinque tempi, nascita, fioritura, struttura, vita, evoluzione che corrispondono ad altrettanti momenti fondamentali di tutto l’arco della vita dell’uomo e della corrispondente funzionalità della memoria.
L’incontro simultaneo tra suono, la luce della proiezione laser e la materia della tela attiva la pittura performativa. Un pigmento fluorescente steso come base della tela risponde alla luce e diventa forma e colore.
Il susseguirsi di figure geometriche e il loro sfumare in variazione cromatiche in un processo generativo ritrae la memoria al ritmo di un suono che ne scandisce il suo pulsare, si fonde con le immagini, traccia il profilo della sua vitalità e la trasmette su un piano tutto emotivo.
L’intervallo (di un minuto) tra un tempo e l’altro conquista un posto di primo piano. In questo momento di transizione, il silenzio visivo-sonoro del momento performativo si riempie con la risposta percettiva di chi assiste.
La reazione meccanica dell’organo oculare risponde allo stimolo visivo con un gioco di associazioni tra retina e memoria cognitiva, quella che si nasconde nell’inconscio più profondo. Quadrati, cerchi, colori diversi… a ciascun visitatore rimangono impresse (fisicamente sulla retina) immagini diverse.
A questo punto, e solo ora, l’atto è compiuto. Riprende così il tempo e il ciclo successivo, ogni volta diverso nel gioco di corrispondenze tra suono, luce e materia con cui viene depositato sulla tela, traccia sublimata della memoria dell’uomo, così come nella restituzione dalla percezione di ciascuno spettatore per come questa si imprime nell’organo visivo, in qualche misura anche involontariamente.
Gli intervalli si riempiono di quello che della memoria rimane. Ci vorrà un momento per riconquistare completamente la visione. A quel punto rimane comunque la memoria dell’esperienza così come nel bianco della tela è depositata, invisibile, la memoria dell’atto precedente.
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